Devo lasciare la casa a Milano perchè mi scade il contratto a giugno. Ero tornata a Bologna non sapendo che avrebbero bloccato tutto. Penso di rimanere qui anche l’estate.
Ci sono giorni super produttivi, io dal punto di vista del lavoro ho sempre fatto molto in casa o da sola. L’unica cosa che mi manca è la possibilità di andare nel mio studio. Anche se è vicino casa in questo momento non posso andarci. Quindi rispondo alle mail e organizzo la prossima uscita di Mulieris, anche se non sappiamo a quando sia destinata.
Ci sono giorni più felici e altri in cui non riesco a fare niente, se non stare sul letto, guardare cose, leggere. Quando c’è il sole ti viene voglia di uscire, sei di buon umore, appena viene la pioggia o è nuvoloso arriva subito la malinconia.
Sto facendo anche tante foto con la mia macchina analogica per documentare questi giorni. Scattando a rullino ho collezionato questi ricordi ma non ho ancora visto nulla. Mi piacerebbe, quando si potrà sviluppare, fare un mini libro con tutte le foto di questi giorni. Mi sono trovata a vivere la quarantena con la mia famiglia, mia madre e mio padre, ed è strano perchè per la prima volta ho fotografato anche un po’ loro. Eravamo tutti in casa con le mani in mano, sono curiosa di vedere cosa sia uscito, se si percepisce un po’ questa situazione di calma perenne. Tipo fotografare i miei che si baciano, una cosa che non ho mai fatto. Rivederlo sarà strano.
Molte persone stanno iniziando a fotografare attraverso webcam, videochiamate o telefoni. Non lo so, a me non ispira molto, mi sembra una cosa forzata. Spesso meglio il silenzio, pensare. Ovviamente non tutti possono permettersi di stare fermi e anzi vivono questo momento innovando il metodo. Però se quella dovesse essere una via di sviluppo della fotografia non so quanto mi ci ritroverei, mi fa strano anche solo pensarlo.
Poi per la fotografia che faccio io, in cui cerco di instaurare un minimo di rapporto fisico, avere uno schermo di mezzo è strano, pensare che non potrò fotografare persone assieme ma solo persone singole. Al di là delle persone che vivono insieme, non potrei chiedere a due persone di mettersi vicino. Non so proprio come possa evolversi la cosa. Già per me è stato stranissimo iniziare questo nuovo contatto con le persone attraverso videochiamate. Ne facciamo troppe. Che sia per lavoro o per amicizia ti ritrovi sempre a parlare con questo schermo. L’altro giorno stavo facendo una videochiamata con una ragazza che sì conosco, ma non è proprio una mia amica di sempre, è stato stranissimo perchè dal nulla sono andata in bagno a fare pipì. A un certo punto mi sono fermata e ho detto “ma io sto facendo pipì mentre sono al telefono con te?” . Ero completamente abituata a parlare ed essere in casa che non ci ho fatto caso.
Per fare community e sentirci più partecipi, ho chiesto a chiunque di mandarmi una foto con una frase che li rispecchiasse o che avessero voglia di condividere in questo momento. Ho ricevuto tanti messaggi, soprattutto da sconosciuti, che si sono sentiti liberi di mandarli a me che non sono né un’amica né una familiare. Anzi spesso mi hanno scritto che era stato più facile mandare questo messaggio a me che dirlo alla sorella o alla madre. È stato bello, le sto raccogliendo tutte anche solo come momento di condivisione, di scambio.